Buongiorno a tutti!!
Oggi terminiamo il nostro breve (ma, sottolineo, intenso) itinerario dedicato ai brani sanremesi sottovalutati con quella che ritengo un’autentica punta di diamante nel repertorio del grande Michele Zarrillo, il cui titolo è “Nell’estasi o nel fango”, che è stato scritto dallo stesso Zarrillo (che qui da’ sfoggio a tutta la sua duttilità vocale ma in una chiave più moderna) in coppia con Valentina Parisse (cantautrice sopraffina che ha collaborato anche con Renato Zero).
Questo gioiello, che purtroppo nel Sanremo 2020 si è classificato solamente al 18° posto, è in un certo senso simile all’altro brano di questo itinerario (ossia “Ognuno ha il suo racconto”), perché anche qui la ritmica incessante viene unita alla profondità del testo, che parla della forza e dell’integrità che ognuno di noi dovrebbe mostrare di fronte alle avversità ed alle falsità mostrandosi semplicemente per quello che si è, e quindi appunto “rimanendo in piedi sia nell’estasi o nel fango”, ponendo però un focus sulla difficoltà iniziale dell’uomo di trovare se stesso in un mondo che va sempre più veloce e che non lascia spazio alle emozioni vere.
Un’altra cosa da notare è che questo brano è del 2020, anno del coronavirus, e qui è presente una frase che sembrava preannunciare quello che da lì a poco sarebbe accaduto, sottolineando anche il fatto che queste distanze ci avrebbero reso tutt’altro che umani (“Vicini ma a distanza/Da uno schermo in una stanza/Ma non cambia/Quanta poca umanità”).
Come sempre, vi invito ad ascoltare attentamente questo capolavoro, e magari fatemi sapere cosa ne pensate! Baci dalla vostra “Anna R”!!!