Tina Turner- “Steel Claw”

Buongiorno a tutti!!!

Siete pronti a scatenarvi? Tenetevi forte, perché oggi, dopo una serie di brani struggenti, ci sarà una vera e propria botta di energia con un’Artista internazionale che ha fatto della grinta uno dei suoi maggiori punti di forza: sto parlando della “Leonessa del Rock” Tina Turner, ed il brano scelto si intitola “Steel Claw”, che è contenuto in un album del 1984 intitolato “Private Dancer” (che, tra le altre cose, è stato anche il maggior successo commerciale della Turner, visto che ha ottenuto riconoscimenti importanti in tutto il mondo).

In questo gioiello scritto da Paul Brady, la nostra Leonessa denuncia, con tutta la forza e la rabbia che ha in corpo, una situazione che è purtroppo ancora molto attuale, ossia il contrasto tra le regole imposte dalla legge e le disuguaglianze esistenti tra gli esseri umani.

Per adesso, non ho più nulla da aggiungere, quindi ascoltate e lasciatevi trascinare dall’adrenalina!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Rolling Stones- “Con le mie lacrime”

Buon sabato a tutti!!

Oggi ho deciso di occuparmi di una delle rock band più longeve e talentuose del panorama musicale mondiale: avete presente Mick Jagger e Keith Richards? Ebbene sì, sto proprio parlando delle “Pietre Rotolanti”, ossia gli immensi Rolling Stones (tra le altre cose, voglio anche dire che questo mio articolo a loro dedicato è anche un omaggio al grandissimo batterista Charlie Watts, che ci ha lasciati nell’agosto di quest’anno).

Il brano scelto è una vera e propria rarità intitolata “Con le mie lacrime”, in cui viene mostrata una veste musicale allora inedita della band, infatti per la prima volta nella loro carriera vennero abbandonate le chitarre elettriche per lasciare il posto ad un suono più dolce, quasi barocco, attraverso l’utilizzo di strumenti come l’oboe ed il clavicembalo.

In pratica, si tratta della versione italiana tradotta da Dante Panzuti (in arte “Danpa”) della ballata romantica “As tears go by”, che è stata scritta da Mick Jagger, da Keith Richards e dal loro manager Andrew Loog Oldham e che era stata originariamente cantata nel 1964 dall’allora giovanissima Marianne Faithfull (che all’epoca era la compagna di Jagger e che voleva a tutti i costi diventare una cantante), la cui versione ebbe un successo tale da convincere le “Pietre Rotolanti” ad inserire una loro rivisitazione all’interno di un album del 1965 intitolato “December’s Children (and Everybody’s)” ed a pubblicarla anche nel Regno Unito come lato B del singolo “19th Nervous Breakdown”, infatti essa entrò anche nella classifica inglese (dove raggiunse la posizione numero 9) ed in quella statunitense (dove raggiunse la posizione numero 22).

Questo gioiellino prezioso narra di una storia semplice ed evocativa in cui il tema dominante è il trascorrere del tempo (che era un argomento già ampiamente trattato da scrittori e filosofi, tra cui Hegel), infatti la protagonista, forse da una finestra o da un luogo lontano, guarda i bambini che giocano e ripensa ai momenti felici dell’infanzia, in contrapposizione alla tristezza del presente.

Adesso, non mi che resta che augurarvi un buon ascolto, perché una meraviglia del genere merita veramente tanto!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!!

PS: Prima mi sono dimenticata di dirvi che una cover di questa perla è stata fatta anche dagli Stadio, che inserirono tale versione come bonus track del CD “Canzoni per parrucchiere Live Tour” del 2006.

Vasco Rossi- “La nostra relazione”

Buongiorno a tutti!!!

C’è per caso qualche fan di Vasco Rossi tra di Voi? Se sì, oggi Vi faccio un regalo preziosissimo proprio del mitico Vasco nazionale, perché questa è una delle  primissime canzoni del suo repertorio: il suo titolo è “La nostra relazione”!

Questa chicca è contenuta nell’album di chiara matrice cantautorale “…Ma cosa vuoi che sia una canzone…” del 1978, in cui i testi sono tutti scritti e musicati dal Komandante e gli arrangiamenti sono di Gaetano Curreri (per chi non lo sapesse, è il leader degli Stadio, gruppo che due anni fa ha vinto il Festival di Sanremo con “Un giorno mi dirai”).

Quando ho ascoltato per la prima volta questa perla, mi sono davvero commossa, perché racconta in modo crudo ma sincero un problema che ancora oggi accomuna molte coppie che stanno assieme da tanto tempo, ossia l’incomunicabilità e la mancanza di dialogo.

Nel testo, Vasco dice chiaramente alla sua donna che il loro amore è finito e che sta insieme a lei solo per abitudine, infatti è anche presente un clima di rassegnazione, perché ormai è inutile nascondersi visto che ormai la gente li vede sempre litigare per qualsiasi stupidaggine.

Adesso però non aggiungo altro, perché voglio che ascoltiate bene bene quest’autentica meraviglia, che toccherà sicuramente le corde più profonde della Vostra anima!!! Baci dalla Vostra “Anna R”!!!!!

The Showmen- “Basta che mi vuoi”

Buonasera a tutti!!! Dopo un periodo dedicato allo studio, sono pronta a tornare e regalare perle apposta per Voi!!

Vi ricordate il programma televisivo “The winner is”, andato in onda l’anno scorso e condotto da Gerry Scotti? Bene, io l’ho seguito e in particolare mi ha davvero impressionato un artista campano (che poi è stato il vincitore dell’intera edizione, e sono contenta perchè tifavo per lui) la cui voce è davvero un qualcosa di unico e mai sentito prima: il suo nome è Salvatore Lampitelli, in arte “Sabba”.

Voi magari penserete che ciò che ho scritto fino ad ora in questo articolo non c’entra con il mio blog, invece vi sbagliate, perchè è grazie a questo ragazzo, anzi questo fenomeno (dico così perchè la sua interpretazione è stata un qualcosa di superlativo), che ho scoperto il brano di cui Vi parlerò adesso, che si intitola “Basta che mi vuoi”, i cui interpreti originali sono gli Showmen, gruppo musicale in voga negli anni ’60 che mescolava sonorità blues a melodie italiane e che purtroppo si è sciolto troppo presto (precisamente all’inizio degli anni ’70).

Questo diamante della musica, scritto da Giuseppe Cassia e Vito Tommaso e contenuto nell’album “The Showmen” (1969), mostra tutte le sfumature della graffiante voce di Mario Musella (cantante della band), che parte pianissimo per poi toccare vette incredibili di pura voce e pura interpretazione: insomma, da pelle d’oca, quindi ascoltatelo perchè merita davvero!!! A presto e baci dalla Vostra “Anna R”!!!!

Questa è la versione originale:


Questa invece è la versione di Sabba, vincitore di “The winner is”:

Python Lee Jackson-“In a broken dream”

Buonasera a tutti,

scusate ancora per le mie frequenti assenze, ma i motivi di queste assenze sono spiegate nel precedente articolo.

Oggi è il turno di un’altra “perla” straniera che, confesso, all’inizio non conoscevo, ma poi l’ho ascoltata in un programma televisivo intitolato “Music” (con Paolo Bonolis su Canale 5) e mi ha letteralmente conquistata.

Questo brano si intitola “In a broken dream” e fu inciso nel 1972 dalla band australiana Python Lee Jackson in collaborazione con Rod Stewart. Esso in realtà venne però scritto negli anni ’60 da Dave Bentley, tastierista del gruppo, che decise di farlo cantare a Rod Stewart, ritenuto più adatto a cantarlo. Esistono anche altre versioni di questa canzone, se vi interessano, ossia quella della rock band Thunder nel 1995 e quella di Kathryn Williams nell’album di cover “Relations” del 2004.

La versione più recente di questa meraviglia rock-blues però è quella che ho sentito io a “Music”, ossia quella di Simon Le Bon, che mi ha fatto venire davvero la pelle d’oca.

Come sempre Vi auguro buon ascolto!!! Baci dalla Vostra “Anna R”!!!!

Questa è la versione originale:

 

Questa è invece la versione di Simon Le Bon, che ho voluto anche postare per i brividi che mi ha fatto venire:

Janis Joplin-“Kozmic Blues”

Buonasera a tutti!

Vi sono mancata? Se sì, vi dico subito che a causa di impegni scolastici (quest’anno sono anche impegnata con la scrittura della tesi di laurea) non posso essere sempre presente, ma quando trovo il tempo (come adesso) continuo a pubblicare le mie “perle” per Voi!

Oggi ci spostiamo all’estero con la mia cantante straniera preferita, la cui voce è potentissima e caratterizzata da una grande forza interpretativa e da intense sfumature di rock e di blues, ossia Janis Joplin.

Il capolavoro di oggi si intitola “Kozmic Blues”, tratto dall’album “I Got Dem Ol’ Kozmic Blues Again Mama!” del 1969 (il primo della cantante senza la sua storica band “Big brother and the holding company”). Questo brano, scritto dalla stessa Joplin, è stato considerato il testamento della cantante, la cui vita è stata caratterizzata da solitudine e fragilità, infatti il testo dice all’inizio “Time keeps moving on, friends they turn away” (il tempo continua a scorrere, gli amici si allontanano). Esso venne anche presentato durante il festival di Woodstock del 1969 e ancora oggi questa performance è considerata una delle sue migliori esibizioni.

Non voglio aggiungere altro, se non augurarVi buon ascolto! Baci dalla Vostra “Anna R”!!!