Speciale “Mimi’ per sempre…1992”- “Dio c’è”/”Uomini farfalla”/”Il fiume dei profumi”

Buongiorno a tutti!!

Oggi concludiamo il nostro itinerario dedicato all’immensa Mia Martini parlando di un album molto importante nella sua carriera intitolato “Lacrime”, che è uscito nel 1992 e che contiene la celeberrima “Gli uomini non cambiano”, ma ovviamente, visto che il mio blog si occupa di tesori musicali nascosti, non mi occuperò di questo brano straordinario e famosissimo, perché voglio concentrarmi su tre brani semisconosciuti di questo album, ma che trattano tematiche profonde ed anche molto attuali, e che quindi meritano spazio: sto parlando di “Dio c’è”, “Uomini farfalla” e “Il fiume dei profumi”.

“Dio c’è” è un brano scritto da Mimmo Cavallo che si dimostra sin da subito coraggioso, perché qui la nostra Mimi’ tira in ballo Dio per denunciare con tutta la sua rabbia la superficialità che sta invadendo il mondo, che ormai non si fonda più sui sentimenti autentici (“Non ci sono più valori nella vita”), ma che è fatto solamente di ricerca del denaro (“E’ il desiderio del denaro che ci guida/Come un gas ci spinge su”) e di apparenza basata sul conformismo di massa (“Come indiani da riserva/Condannati in questa merda”), ed in effetti ci aveva visto lungo, infatti sono dell’idea che anche adesso stiamo vivendo in una società in cui tutti siamo omologati e che in fondo non ha mai accettato l’unicità dell’essere umano, quindi ascoltatelo tutta dall’inizio alla fine!!

Ora passiamo ad un altro gioiello di grande impatto emotivo scritto da Maurizio Piccoli e che doveva inizialmente essere presentato a Sanremo 1992, il cui titolo è “Uomini Farfalla”, che tratta un’altra tematica molto attuale (e questo dimostra anche il fatto di come la grande Mia Martini fosse già una persona con una mentalità molto più avanti rispetto a molti dei nostri politici italiani), ossia l’omosessualità, visto che la protagonista si concede a tutte le richieste dell’uomo di cui è follemente innamorata, tra cui anche l’incontro intimo con un terzo uomo, di cui la protagonista rimane fortemente affascinata, salvo poi rendersi conto che i due uomini non le davano attenzione perché attratti reciprocamente l’uno dall’altro (“Era dolce accarezzarsi/Fare un grande arcobaleno/Tenerezze quasi dure/Per un lampo di sereno”), condannando la protagonista alla solitudine (“Stasera qui mi trovo qualche amico in meno/E qualche buco in più nel cielo”), che qui viene accentuata e ben espressa da quest’interpretazione sublime!!

Ora terminiamo definitivamente il nostro itinerario con una gemma dolce e delicata scritta da Biagio Antonacci dal titolo “Il fiume dei profumi”, in cui la protagonista mantiene un rapporto epistolare con un uomo che in quel momento stava al fronte per combattere la guerra (e qui si presume che si parli della guerra del Vietnam, visto che il fiume dei profumi è quello che attraversa la città vietnamita di Hue), ma che allo stesso tempo ha deciso di sfruttare questa drammatica situazione per cercare di capire l’importanza del rapporto che ha con la sua donna sperando di tornare a riportarla a ballare come ai primi tempi della relazione, anche se poi viene assalito dal alcuni dubbi (emblematica è la frase “Ma ti ricorderai ancora di me?”): come vedete, anche qui siamo in presenza di un’interpretazione sublime, quindi ascoltate con attenzione!!

Bene, visto che l’itinerario speciale è terminato (e spero anche che lo abbiate apprezzato), ho ancora alcune domande per voi: quale dei tre brani postati oggi avete preferito? Avete mai vissuto una situazione simile a quella descritta nel brano “Uomini farfalla”? E in generale quale brano di Mimi’ vi è piaciuto di più tra tutti quelli che ho postato fino ad oggi?

Fatemelo sapere nei commenti, ed intanto, baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Mimi’ per sempre”- “L’amore è il mio orizzonte”

Buongiorno a tutti!!

Continuiamo il nostro itinerario speciale con una vera e propria rarità in cui vengono mostrati a pieno tutti i colori della vocalità di Mia Martini, che qui riesce con agilità a passare da tonalità basse e scure a tonalità molto acute e brillanti dando sempre un forte significato ad ogni parola che canta: sto parlando del brano “L’amore è il mio orizzonte”, che è stato scritto da Nanni Carucci e da Claudio Daiano, e che è uscito nel marzo 1976 senza essere inserito in alcun album anche per via di una controversia legale con la casa discografica Ricordi (che Mimi’ aveva lasciato per entrare in RCA), ed infatti, a causa della scarsa promozione, non ottenne il successo che avrebbe certamente meritato, anche se anni dopo (precisamente nel 1995) venne inserito all’interno della raccolta postuma “Una donna, una storia”.

Come vi ho in qualche modo anticipato, qui siamo di fronte ad una delle composizioni musicali più sublimi di sempre, ed anche il testo è una vera e propria poesia, infatti contiene delle figure retoriche non banali: in particolare, io ho trovato davvero toccanti due frasi, ossia “Aprimi come un foglio/Leggi tra le pagine dei miei occhi” e “Fammi bella senza nubi/Come un cielo di gabbiani”.

Ora però non vorrei dilungarmi troppo, perché voglio che a parlare sia solamente la splendida e commovente voce di Mia!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Sanremo 2003”- “Moriro’ d’amore” (Giuni Russo)

Buona giornata a tutti!!

Il nostro itinerario speciale dedicato all’edizione 2003 del Festival di Sanremo termina oggi con un omaggio ad un’Artista dotata di un’estensione e di una duttilità vocale uniche al mondo che le consentivano di spaziare nei generi musicali più svariati (tra cui anche la musica sacra) e di effettuare facili cambi di registro (emblematica è stata la sua riproduzione del verso del gabbiano in una sua famosa hit estiva): sto parlando dell’ineguagliabile Giuni Russo, ed il brano che ho scelto per omaggiarla non poteva che essere quello che io definisco come il suo “testamento spirituale”, ossia “Moriro’ d’amore”, che è stato scritto alla fine degli Anni ’80 con Maria Antonietta Sisini (sua storica compagna di vita) e Vania Magelli, mentre gli arrangiamenti sono di Roberto Colombo e di Franco Battiato, che hanno vinto il “Premio Volare per il Miglior Arrangiamento” durante la famosa kermesse canora.

Il tema portante di questo diamante è l’amore, che in questo caso non viene visto come un qualcosa di romantico verso un’altra persona, bensì viene visto come un qualcosa di tipo spirituale e trascendentale, infatti, durante le ultime performance dal vivo, Giuni alzava gli occhi al cielo verso l’Altissimo quando cantava il ritornello “Moriro’ d’amore/Moriro’ per te”, ed anche nelle altre parti del testo sono presenti citazioni di Santa Teresa d’Avila e di San Giovanni della Croce, in modo da sottolineare ancora di più questa spiritualità.

Dopo che il brano venne scartato dalla Commissione Festivaliera per ben due volte (nel 1989 e nel 1997), alla fine del 2002, Giuni, che nel frattempo stava già combattendo contro un brutto cancro al cervello, decise di contattare personalmente Pippo Baudo (conduttore e direttore artistico della kermesse), che finalmente decise di ammetterla in gara, quindi l’Artista pote’ tornare nel 2003 sul palco dell’Ariston dopo ben 35 anni di assenza, dove si esibi’ con il volto segnato dalla chemioterapia e la testa calva dipinta con tatuaggi color henne’, e questo sottolineo’ ancora di più la tragicità della sua interpretazione, che ebbe un ottimo riscontro da parte del pubblico e della critica.

L’Artista si spense poi nella notte tra il 13 ed il 14 settembre 2004 all’età di 53 anni, ma la sua musica resterà per sempre immortale, così come questa canzone, che dovete assolutamente ascoltare e portare con voi nel vostro personale bagaglio musicale!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!