Speciale “Mimi’ per sempre”- “Amanti”

Buonasera a tutti!!

Proseguiamo il nostro itinerario alla scoperta della meravigliosa Mia Martini facendo riferimento al suo secondo album intitolato “Nel mondo, una cosa” (1972), in cui si avvicendano celebri capolavori (basti pensare a “Piccolo uomo” e a “Donna sola”) scritti da autori molto prestigiosi del calibro di Bruno Lauzi, Maurizio Piccoli, Dario Baldan Bembo e Vinicius De Moraes (autore della bellissima e raffinatissima “Valsinha”), infatti all’epoca, oltre a raggiungere il 5° posto della Hit Parade, ricevette anche il premio “Miglior album dell’anno” da parte della critica. Ed è proprio tratto da questo album il brano di cui vi parlerò oggi, il cui titolo è “Amanti”, che originariamente venne inciso da Dino, che non lasciò il segno, e quindi i discografici decidettero di affidarlo a Mia, il cui timbro vocale era sicuramente più adatto.

In questa gemma struggente, che è stata scritta da Maurizio Fabrizio e da Luigi Albertelli, la nostra Mimi’ da’ sfoggio di tutta la sua eleganza e delicatezza nel narrare una classica situazione amorosa in cui due persone che in passato si sono amate intensamente si rincontrano casualmente dopo tanti anni (“Tu, un amico, ma cosa dico?/In fondo sei qualcosa in più”), ed in cui a prendere il sopravvento sono emozioni come la nostalgia ed il rimpianto, che spingono i due innamorati a riprovarci nuovamente (emblematica è la frase finale “E lo so che domani non saremo più amanti/Per una volta sbagliare si può”).

E a voi è già capitato di lasciarvi trascinare dalla nostalgia e dalla voglia di riprovarci quando incontrate un vostro ex, oppure questo tipo di incontri vi lascia totalmente indifferenti?

Fatemelo sapere nei commenti, ed intanto emozionatevi con l’intensa voce della nostra Mia Martini!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Mimi’ per sempre”- “Amore…amore…un corno!”

Buona domenica a tutti!!

Da oggi parte un altro itinerario speciale, che sarà più lungo rispetto ai precedenti, ma questa volta ne vale davvero la pena, data la caratura dell’Artista in questione, che per me, insieme alla sua celebre sorella, è una delle migliori voci femminili che l’Italia abbia mai avuto, e che purtroppo è scomparsa il 12 maggio di 27 anni fa.

Avrete sicuramente capito che sto parlando della sublime Mia Martini, che con maestria ha saputo più di tutti raccontare le sofferenze amorose e le vicende dolorose dell’esistenza umana con un’intensità interpretativa fuori da comune, ed il primo brano che ho scelto per omaggiarla si intitola “Amore…amore…un corno!”, il cui album di appartenenza è “Oltre la collina” (1971), che consacrò definitivamente la sua carriera facendola entrare nell’olimpo delle Signore della Canzone Italiana, e che si occupa di argomenti molto forti e scabrosi per l’epoca, tra cui il conflitto tra genitori e figli (“Padre davvero”), la spiritualità (“Gesù è mio fratello”), il suicidio (“Lacrime di Marzo”) e la violenza sulle donne (“La vergine e il mare”).

Questo gioiellino, che partecipò al Cantagiro 1971, ed il cui testo dissacrante ed assolutamente non banale è stato scritto da Claudio Baglioni e da Antonio Coggio, parla della classica situazione amorosa in cui un uomo “utilizza” la donna solo come riempitivo per colmare la sua solitudine (“Torni proprio quando tu non puoi più stare solo/Io scema che ci casco e ti consolo”), mentre lei, nonostante tutto, continua a stare con lui sperando in un sentimento autentico, visto che ne è follemente innamorata (“Mentre io spero ancora in qualcosa di vero/Un amore sincero che non mi dai”).

Come già vi dicevo, tutti i testi dell’album trattano tematiche quasi scandalose per l’epoca, e questo non fa eccezione, infatti fu anche sottoposto alla censura televisiva e radiofonica attraverso la sostituzione della frase “e ti servo solamente dentro il letto” con “ti servo solamente quando è notte”.

Adesso, ascoltate bene la meravigliosa voce di Mimi’ e fatemi sapere se vi è piaciuta questa prima tappa del mio nuovo itinerario!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

PS: Prima mi sono dimenticata di dirvi che di questa perla esiste anche una versione di Claudio Baglioni, che è contenuta nel suo album “Gli altri tutti qui” (2006).

Speciale “Sanremo 2003”- “Moriro’ d’amore” (Giuni Russo)

Buona giornata a tutti!!

Il nostro itinerario speciale dedicato all’edizione 2003 del Festival di Sanremo termina oggi con un omaggio ad un’Artista dotata di un’estensione e di una duttilità vocale uniche al mondo che le consentivano di spaziare nei generi musicali più svariati (tra cui anche la musica sacra) e di effettuare facili cambi di registro (emblematica è stata la sua riproduzione del verso del gabbiano in una sua famosa hit estiva): sto parlando dell’ineguagliabile Giuni Russo, ed il brano che ho scelto per omaggiarla non poteva che essere quello che io definisco come il suo “testamento spirituale”, ossia “Moriro’ d’amore”, che è stato scritto alla fine degli Anni ’80 con Maria Antonietta Sisini (sua storica compagna di vita) e Vania Magelli, mentre gli arrangiamenti sono di Roberto Colombo e di Franco Battiato, che hanno vinto il “Premio Volare per il Miglior Arrangiamento” durante la famosa kermesse canora.

Il tema portante di questo diamante è l’amore, che in questo caso non viene visto come un qualcosa di romantico verso un’altra persona, bensì viene visto come un qualcosa di tipo spirituale e trascendentale, infatti, durante le ultime performance dal vivo, Giuni alzava gli occhi al cielo verso l’Altissimo quando cantava il ritornello “Moriro’ d’amore/Moriro’ per te”, ed anche nelle altre parti del testo sono presenti citazioni di Santa Teresa d’Avila e di San Giovanni della Croce, in modo da sottolineare ancora di più questa spiritualità.

Dopo che il brano venne scartato dalla Commissione Festivaliera per ben due volte (nel 1989 e nel 1997), alla fine del 2002, Giuni, che nel frattempo stava già combattendo contro un brutto cancro al cervello, decise di contattare personalmente Pippo Baudo (conduttore e direttore artistico della kermesse), che finalmente decise di ammetterla in gara, quindi l’Artista pote’ tornare nel 2003 sul palco dell’Ariston dopo ben 35 anni di assenza, dove si esibi’ con il volto segnato dalla chemioterapia e la testa calva dipinta con tatuaggi color henne’, e questo sottolineo’ ancora di più la tragicità della sua interpretazione, che ebbe un ottimo riscontro da parte del pubblico e della critica.

L’Artista si spense poi nella notte tra il 13 ed il 14 settembre 2004 all’età di 53 anni, ma la sua musica resterà per sempre immortale, così come questa canzone, che dovete assolutamente ascoltare e portare con voi nel vostro personale bagaglio musicale!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Sanremo 2003”- “Oceano” (Lisa)

Buona domenica a tutti!!

State passando una buona Pasqua? Siete pronti a ripartire con me per nuove “mete”? Bene, allora tenetevi forte, perché da oggi vi propongo un nuovo itinerario speciale tutto sanremese diviso in due puntate, ed in particolare mi concentrerò sull’edizione 2003 del Festival della Canzone Italiana (quella condotta da Baudo con Serena Autieri e Claudia Gerini, che forse qualcuno ricorderà), in cui hanno partecipato due “signore Canzoni”, che, anche se non sono salite sul podio, lo avrebbero certamente meritato, vista la loro intensità e la loro costruzione musicale.

Quella che vi propongo oggi è interpretata da un’Artista davvero eccellente dotata di un talento puro e cristallino (di cui si è anche accorta Celine Dion alla fine degli anni ’90), che ha avuto un grandissimo successo in Francia, ma che purtroppo in Italia non viene considerata come merita: il suo nome è Lisa ed il brano in questione si intitola “Oceano”, che è stato scritto da Mauro Malavasi, Leo Z ed Andrea Sandri.

Si tratta di una composizione musicale delicata ed allo stesso tempo maestosa in cui la nostra Lisa dà sfoggio della sua ampia vocalità capace di arrivare dritta al cuore delle persone, e che dà veramente la sensazione di restare sospesi sull’acqua, infatti il tema portante è l’amore descritto attraverso la figura dell’oceano, e questo è dovuto al fatto che, nonostante le mille tempeste, la protagonista è certa che il suo cuore apparterra’ per sempre alla persona amata.

Questa gemma preziosa è stata reinterpretata magistralmente anche da Josh Groban (la cui versione è contenuta nell’album “Closer”) e da Ilaria Porceddu (concorrente della prima edizione di “X Factor”), ma la versione migliore rimane, a parer mio, quella originale di Lisa, quindi voglio che ve la godiate in tutto il suo immenso talento!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Caccia al tesoro- Edizione 2021”- “Heat Above” (Greta Van Fleet)

Buonasera a tutti!!

Sicuramente vi starete chiedendo cosa significa il titolo di questo mio nuovo articolo: siete curiosi, vero? Bene, ve lo spiego subito: praticamente, si tratta di un nuovo itinerario speciale costituito da due puntate dedicate a due brani dell’anno scorso che non c’entrano nulla l’uno con l’altro (infatti questa che vi propongo oggi è una ballatona rock internazionale, mentre quella che vi proporrò nella prossima puntata è una canzone italiana più ritmica e vivace), ma che hanno in comune il fatto che sono stati ingiustamente sottovalutati dalle radio nonostante fossero, a parer mio, dei capolavori musicalmente ben costruiti. Come vedete nella seconda parte del titolo, il primo brano di questo mio itinerario è dei Greta Van Fleet e si intitola “Heat Above”, il cui album di appartenenza è “The Battle at Garden’s Gate” (2021), che è stato prodotto da Greg Kurstin (già collaboratore di Artisti del calibro di Paul McCartney, Foo Fighters ed Adele).

Il testo di questo gioiellino preziosissimo affronta la tematica relativa alla profondità dei sentimenti umani, narrando una storia che mette al centro la speranza di trovare ancora un po’ di pace e di amore in un mondo caratterizzato dai conflitti, dalle guerre e dalla tragicità degli eventi, come sta appunto accadendo dal 2020 ad oggi tra COVID-19 e guerra in Ucraina, infatti anche Sam Kiszka (bassista e tastierista della band) ne spiega il significato dicendo che “c’è ancora molto amore nel mondo sebbene non sembri così, ed il brano racconta proprio del cammino verso le stelle”. Questa situazione viene ben descritta musicalmente attraverso l’utilizzo dell’organo elettrico Hammond B3, che sembra quasi un omaggio ai Deep Purple, e che conferisce al brano delle sonorità talmente maestose ed eteree da farlo sembrare come la colonna sonora di un film.

Davvero notevole è anche il timbro vocale di John Kiszka (cantante della band), la cui potenza ricorda Robert Plant (cantante dei Led Zeppelin), quindi ascoltate bene, perché questo pezzo è incredibile!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Marcella Bella- “Fa chic”

Buona mattinata a tutti!!

Oggi voglio proseguire il mio “viaggio” con un brano di Marcella Bella molto divertente e frizzante con sfumature di erotismo, il cui titolo è “Fa chic”, che è contenuto all’interno di una raccolta di successi rivisitati intitolata “Passato e Presente” (2002).

Questa perla preziosa, che è frutto della penna poetica e sublime di Giancarlo Bigazzi e di Gianni Bella (fratello di Marcella), narra di un rapporto amoroso ormai finito in cui le due persone stanno comunque ancora insieme nonostante le loro incompatibilità, perché una relazione di questo tipo viene considerata come una sorta di moda (“fa chic” appunto).

Come già vi ho anticipato, il testo ha anche delle venature erotiche, infatti all’inizio si parla di un rapporto pieno di sesso e di passione (“Docce di intimità, sbagli di biancheria/ Fare sesso e farlo spesso con te”), ma poi la coppia scoppia per via delle continue bugie di lui, e lei, in fondo, anche se cerca un ragazzo più giovane con cui divertirsi e consolarsi, desidera una relazione più vera ed autentica (emblematica è la frase “Con lui che sa dire solo bugie/ E lei che c’ha un amante boy scout/ O fai così o altrimenti sei out”).

Ora, non vi resta che scatenarvi e ballare su questo ritmo da disco music grazie a una delle voci femminili più grintose della musica italiana!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Peppino Di Capri e Pietra Montecorvino- “Favola Blues”

Buona giornata a tutti!!!

Sanremo è finito da quasi una settimana (a tal proposito, siete soddisfatti dei vincitori, oppure, come me, preferivate qualcun altro/a? magari fatemelo sapere nei commenti), ma io ho ancora voglia di Festival, infatti il brano di cui andrò a parlarvi oggi è stato portato a Sanremo nel 1992 dal “Re del Twist Italiano” Peppino Di Capri in coppia con la graffiante Pietra Montecorvino, ed il suo titolo è “Favola Blues”.

Questo autentico diamante, che è contenuto all’interno dell’album di Peppino Di Capri “….E cerchi il mare” (1992),e che è stato scritto dallo stesso Di Capri in collaborazione con Mimmo di Francia e Fabrizio Berlincioni, racconta dell’amore più assoluto e più puro che possa esistere tra due esseri umani in un modo poetico ed originale attraverso immagini suggestive, come ad esempio il mare, i gabbiani, la nave ed il canto delle sirene, ed attraverso figure retoriche, come ad esempio l’ossimoro presente nel titolo, che indica il contrasto tra la “favola” (che è un qualcosa di gioioso e pieno di incanto) ed il termine “blues” (che letteralmente significa “malinconia”, ma che nel testo fa riferimento all’incertezza del mare, che può diventare impetuoso in caso di brutto tempo).

Adesso, non vi resta che ascoltare questo capolavoro e coglierne tutte le sfumature!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Una canzone per due”- “Love is a lie”/”Lacrime e buio” (Beth Hart/Iva Zanicchi)

Buona serata a tutti!!

Oggi concludiamo il nostro viaggio speciale tra le “canzoni per due”, ma voglio farlo in un modo un po’ insolito, perché questa volta partirò dalla cover per poi finire parlando della versione originale.

Avete presente la trasmissione televisiva “D’Iva”, andata in onda a novembre dell’anno scorso su Canale 5? Ve ne sto parlando perché è proprio questo meraviglioso programma a farmi scoprire questo capolavoro moderno, che è stato interpretato magistralmente dalla nostra Iva Zanicchi in una versione italiana intitolata “Lacrime e Buio”, il cui testo è del cantautore piacentino Daniele Ronda e la cui produzione è di Sandro Allario.

Questa versione, che è perfettamente cucita addosso alla voce potente ed alla personalità della nostra Iva, affronta il tema della violenza sulle donne, infatti la protagonista è una donna che, dopo aver subito angherie e soprusi, trova la forza di reagire e di liberarsi dal suo aguzzino, quindi adesso ascoltatela, perché l’interpretazione è davvero sublime!!

Come vi ho già detto, quella di prima era solo una cover, perché in realtà si tratta di un brano dalle sonorità blues e rock tipiche dello stile di Janis Joplin (infatti, al primo ascolto, questo pezzo mi ha ricordato moltissimo “Kozmic Blues” e “Ball and Chain”) interpretato originariamente dalla cantautrice statunitense Beth Hart e contenuto all’interno del suo album “Fire on the Floor” (2016), che viene inciso dopo un periodo molto difficile della sua vita (infatti il suo produttore era in punto di morte), ed in cui viene mostrata la versatilità nell’affrontare vari generi musicali da parte della Hart, il cui timbro graffiante e la cui intensità interpretativa mi ricordano le grandi voci del blues, del jazz e del rock del secolo scorso, come ad esempio Billie Holiday, la stessa Janis Joplin ed Etta James.

In questo gioiello, a differenza della versione della Zanicchi, viene affrontato il tema dell’amore, ma, come si può intuire dal titolo, non si parla di quell’amore romantico da far venire le farfalle nello stomaco e destinato a durare per sempre, ma di un amore che ferisce nel profondo dell’anima facendo del male, e l’Artista, con il suo timbro ruvido, riesce perfettamente a far recepire all’ascoltatore il messaggio che l’amore in realtà è soltanto un qualcosa di illusorio (una bugia, appunto).

Mi sa proprio che ho detto tutto, quindi adesso ascoltate anche il brano originale (e magari fatemi sapere nei commenti quale versione preferite)!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Una canzone per due”- “Alone” (Heart/Celine Dion)

Buongiorno a tutti!!

Oggi, la tappa del nostro itinerario speciale (che è quasi giunto al termine) arriva negli Stati Uniti con una ballata rock dal sapore triste e malinconico cantata originariamente dagli Heart: il brano in questione si intitola “Alone”, che è stato scritto da Billy Steinberg e da Tom Kelly, ed è contenuto all’interno dell’album “Bad Animals” (1987).

Come già vi ho anticipato si tratta di un brano veramente sofferto (forse il più sofferto tra quelli che ho pubblicato finora), perché esso narra dell’attesa estenuante di una donna che non ce la fa a restare da sola senza la persona amata e che le fa battere il cuore (emblematica in tal senso è la prima strofa, in cui viene sottolineato il fatto che la notte trascorre molto lentamente, talmente è forte l’ansia di questa donna), infatti tale situazione viene accentuata anche dall’arrangiamento musicale, che parte con una linea di pianoforte e la voce sommessa di Ann Wilson (cantante della band), per poi esplodere nel ritornello.

Tale versione del nostro gioiello ebbe un ottimo successo in Canada e negli Stati Uniti, mentre in Europa, oltre a raggiungere nel Regno Unito la terza posizione della “Official Singles Chart Top 100” (diventando così l’unica canzone degli Heart a raggiungere la top 5 britannica), raggiunse la top 5 anche in Irlanda, Norvegia e Svizzera.

Molto suggestivo è anche il videoclip diretto da Marta Callner, che inizia con Ann in cima ad un balcone e con Nancy Wilson (chitarrista degli Heart e sorella di Ann) che suona il pianoforte in fondo al palco, mentre in un’altra scena, Nancy si esibisce al piano che crolla al prima attacco del ritornello, e molto toccante è a mio parere la scena finale, in cui viene mostrata l’intera band che si esibisce in mezzo al pubblico, per poi terminare con le due sorelle Wilson che si guardano negli occhi, quindi guardatelo e siate liberi di commuovervi!!

Vent’anni dopo, Celine Dion (scusate se la cito sempre, ma sono una sua grandissima fan) incise una cover di questa perla preziosa per il suo decimo album in inglese “Taking Chances” (2007), ed a differenza dell’originale, tale versione, che fu prodotta da Ben Moody (già membro degli Evanescence), è molto più soft (anche se è ugualmente intensa), infatti le chitarre elettriche lasciano il posto ad una dolce melodia a base di pianoforte ed archi.

Il singolo non ottenne il successo commerciale sperato (purtroppo), infatti in Canada salì alla numero 57 della classifica generale dei singoli stilata da Billboard, mentre in Europa, esso debuttò a novembre 2007 alla posizione 85 della classifica britannica dei singoli più venduti, e ci rimase solamente due settimane.

Adesso, però, ascoltatevi questa meraviglia, perché anche qui, secondo me, le lacrime sono assicurate!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!

Speciale “Una canzone per due”- “You don’t love me” (Dawn Penn/Emma Marrone)

Buongiorno a tutti!!

Il nostro itinerario speciale arriva oggi in Giamaica con un brano sensuale e pieno di groove del 1967 cantato originariamente da Dawn Penn e scritto in collaborazione con Bo Diddley e Willie Cobs: sto parlando di “You don’t love me (No no no)”, la cui produzione è stata curata da Steely & Clevie, e che ha una costruzione musicale davvero interessante, infatti questo gioiellino inizia con un rullo di tamburi ed una linea di basso per introdurre la voce sognante della Penn, che sottolinea il fatto che farebbe qualunque cosa pur di soddisfare il suo uomo, anche se è consapevole di non essere amata abbastanza.

Nel 1994, dopo una pausa lunga 17 anni, la Penn, su proposta dei discografici, decise di incidere una nuova versione dancehall del pezzo, che divenne un successo commerciale in tutto il mondo, infatti riuscì a scalare le classifiche raggiungendo traguardi importanti, come ad esempio la posizione numero 3 nel Regno Unito, la top 20 in Austria e Svizzera, la top 40 nei Paesi Bassi e in Nuova Zelanda, e la posizione numero 58 della classifica “Billboard Hot 100” negli USA.

Inoltre, come se non bastasse, la rivista “NME” ha classificato “You don’t love me” al numero 24 nella lista delle 50 migliori canzoni del 1994, mentre “Q Magazine” ha inserito la canzone al numero 477 nella lista delle 1001 migliori canzoni di sempre nel 2003, quindi adesso voglio che ascoltiate attentamente la versione originale.

Nel corso degli anni, sono state fatte numerose versioni di questo diamante, tra cui quella di Rihanna, quella di Beyonce, e soprattutto quella dell’italianissima Emma Marrone, la cui versione cantata per la prima volta durante l'”Adesso Tour” mi ha davvero stupita, perché la nostra “Brown” è riuscita a rivisitare il brano in maniera eccellente, trasformandolo in un pezzo rock-blues quasi in stile Woodstock, quindi godetevela, perché rimarrete estasiati anche voi da una tale grinta e da una tale sensualità!! Baci dalla vostra “Anna R”!!!